Il Nano ha invitato al Party molte firme storiche. Una di queste è senz'altro
VINCENZO JANNUZZI, uno dei capisaldi dell'underground italiano, dalla contestazione degli anni '70 e ai più recenti happening artistici al Leoncavallo. Ma per presentarlo meglio vi lascio alle parole di Matteo Guarnaccia (dopo l'immagine)
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"Mi hanno sempre colpito le dita di questo orologiaio spazientito. Hanno sviluppato una meditata callosità nel punto esatto in cui va a poggiare la penna.Una penna megafono ad un passo dal cedimento strutturale, che questo espressionista tedesco, casualmente reincarnatosi in terra calabrese, utilizza da quasi quarant¹anni per compilare un grande romanzo popolare. Quello di Jannuzzi è uno stile pedagogico, altalenante tra Murnau e la Wertmuller, tra Walter Molino e George Grosz, attraversato da subitanei cambi di registro dal grottesco al lezioso, dall’eroico al pratico. Anzi il suo curriculum artistico potrebbe sicuramente risalire ai tempi e ai cieli dell¹alto medioevo: lo vedo abbarbicato come un tarzan occhialuto a scalpellare maliziose gargouilles sulle cime delle cattedrali gotiche, burlandosi dei chierici e degli sgherri dello sceriffo. Jannuzzi è da sempre un implacabile agit prop che non si è mai tirato indietro di fronte a qualsivoglia sfida espressiva. Il suo occhio panoramico ha creato ingegnosi teatrini di carta, preziosi origami multidimensionali per arredamento. E¹ stato addirittura capace di trasformare una apparentemente innocua e anonima penna bic in uno straordinario medium espressivo. La sua prolifica produzione artistica abbraccia il fumetto di massa per bambini, quello semiclandestino per adulti; la ³riduzione² in vignette di opere letterarie (³Madre Coraggio² o ³Le 11.000 verghe²); i murali politici, la decorazione di ambienti, il collage. La sua critica allo stato presente delle cose si avvale di una poetica della nostalgia fatta di corpi, oggetti e scenari ancora commoventemente neorealisti, un¹estensione atemporale di ³Rocco e i suoi fratelli². L¹iconografia jannuzziana è un corto circuito tra un immaginario da socialismo reale e sontuose pin up che profumano ancora di calendarietto da barbiere. Un¹arte fatta di fendenti rapidi e irrevocabili, derivata da una mentalità da spadaccino."
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VINCENZO JANNUZZI: Nasce a Spezzano Albanese (Cosenza, Italia) il 4 gennaio 1946. Dopo avere vissuto parte dell'infanzia e della giovinezza a Ovada, in Piemonte, e a Roma, approda infine a Milano negli anni della contestazione giovanile. Con un segno efficace e uno spirito indipendente che sfugge agli schemi tradizionali, utilizza il medium fumetto in modo libero ed estroso, rivelandosi come uno dei più interessanti autori underground italiani. Il suo primo personaggio, che gli attira l'attenzione dei lettori e l'apprezzamento degli esperti, è
Ancillotto, un emigrante interno italiano alle prese con le situazioni e le contraddizioni di quegli anni, pesentato come striscia umoristica senza perdere l'occasione per esprimere umanità, rabbia, sconforto, passione.
Viene dunque coinvolto da Alfredo Castelli nel laboratorio fumettistico della rivista
Horror dell'editore Sansoni
Portato per un erotismo forte e sanguigno, spudorato e divertente, con ampio utilizzo del repertorio anticlericale e anticapitalistico, più anarchico che socialista, crea anche personaggi e brevi storie underground come
"Il diario d'Immacolata", pubblicato in albo dalla Borsa del Fumetto di Milano nel 1978, seguito da
"Albertine", entrambi riproposti a Parigi da Russo Editeur.
Alcuni episodi brevi particolarmente espressivi e riusciti rimangono nel cassetto dell'autore, perché nessuno si sente di pubblicarli. Solo gli amici hanno la possibilità di vederli, e vengono canservati dall'artista sotto il nome ironico di "I racconti del
no_comment".
Nel 1978-79 pubblica vari episodi di
"Ivan-Dalì" ne
Il Mago (mensile a fumetti Mondadori diretto da Bepi Zancan), e i testi sono suoi, di Castelli e di Pichard.
Nella redazione del periodico mondadoriano conosce
Carlo Peirano, per il quale realizza la prima lussuosa edizione de
"Le 11.000 verghe" (1979), dallo scabrosissimo romanzo di Guillaume Apollinaire; l'opera sarà pubblicata anche in Francia dalle Editions DL.
Nel 1980 crea
"Scabrina", nuovo personaggio femminile, a colori, non pubblicato. Gli vengono richieste invece sempre di più vignette e tavole "osé".
Nel 1981 realizza un albo per bambini destinato ai Paesi arabi,
"Nabo"(dal nome dell'antico re babilonese Nabopolassar), ma la guerra con l'Iran blocca il progetto quando già alcuni episodi sono stati realizzati.
Nel 1984 disegna
"Accadueò [H2O], parabola energetica, un racconto a fumetti di fantascienza grottesca, e
"Ringorossi", due storie su testi di
Enrico Castruccio (Orso) per la rivista
1984 dell'editore Puleio.
Rimane invece inedito nel 1984, per chiusura della testata e della casa editrice, il racconto
"Se la fortuna ti tocca" realizzato per
Eureka sotto la direzione di Castelli e Silver.
Pubblica in Olanda l'albo
"Remengograd", su testi del poeta milanese
Bruno Mandelli, un lungo racconto a fumetti ambientato nella Milano studentesca del "quartiere latino" di Brera.
Realizza anche un'opera in 135 tavole,
"Anni '70 in quattro risate... e un mal di pancia", con le "origini" di Ancillotto. Su
"Tratti" Mobydickn. 66 pubblica "Contro l'AIDS", 16 pagine intense, prodotte dal Centro Documentazione del Leoncavallo, il centro giovanile milanese con il quale collabora per qualche anno.
Negli anni Duemila, dopo molte esperienze come disegnatore, illustratore e muralista, ritorna al primo amore per il fumetto.
Born in Spezzano Albenese, Vincenzo, or "Enzo", Jannuzzi made his first comic ('David e re Saul') for Tiramolla in 1968. He then created the character of 'Ancillotto', whose adventures appeared in magazines like Super Vip, Horror, Sorry and Offside. In 1976, he illustrated the series 'Pike and Pike', about two gay policemen in the Contro review. He also made several stories for underground publications, including 'Il Diario d'Immacolata'. In 1978-79, he was present in Il Mago with episodes of 'Ivan-Dali". In the early 1980s, he created comics like 'Madre Coraggio' (with Von Grimmelhausen) and 'Albertine', as well as unpublished works like 'Scabrina', 'Corri Corri Coralina' and 'Rosita Morbilla'. In 1984, he cooperated with Enrico Castruccio on stories like 'Accadueò [H
2O], parabola energetica' and 'Ringorossi', published in 1984 magazine. That same year, he produced 'Se la Fortuna ti Tocca' for Eureka magazine, edited by Alfredo Castelli and Silver. During the 1980s, Jannuzzi was also active in the erotic genre, and did lay-outs for advertising agencies, as well as illustrations for Mondadori. In the late 1980s, he illustrated an educational project for the Iraki government, and also worked for the Arab market for a while. For the Dutch "Sombrero Black Series", he made 'Remengograd' in cooperation with the Milanese poet Bruno Mandeli in 1992.