sabato 27 settembre 2014

hurricane fumetti

Crack 2012 - Puck Comic Party: oltre 170 autori per un fumetto da record...

Crack 2012 - Puck Comic Party: oltre 170 autori per un fumetto da record...

Janù su Fondazione Franco Fossati

 
Museo del fumetto e della comunicazione – fondazione@francofossati.eu
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Vincenzo JANNUZZI (Jan, Janù)1946
Nasce a Spezzano Albanese (Cosenza, Italia) il 4 gennaio 1946. Dopo avere vissuto parte dell'infanzia e della giovinezza a Ovada, in Piemonte, e a Roma, approda infine a Milano negli anni della contestazione giovanile. Con un segno efficace e uno spirito indipendente che sfugge agli schemi tradizionali, utilizza il medium fumetto in modo libero ed estroso, rivelandosi come uno dei più interessanti autori underground italiani. Il suo primo personaggio, che gli attira l'attenzione dei lettori e l'apprezzamento degli esperti, è Ancillotto, un emigrante interno italiano alle prese con le situazioni e le contraddizioni di quegli anni, pesentato come striscia umoristica senza perdere l'occasione per esprimere umanità, rabbia, sconforto, passione.
Viene dunque coinvolto da Alfredo Castelli nel laboratorio fumettistico della rivista Horrordell'editore Sansoni (verrà pubblicato anche da Super VIP e negli horror pocket), poi ripresentato da Sorry (dell'editore Ennio Ciscato) segnalato da WOW n. 5 (Luigi F. Bona Editore, 1976) e infine l'editore Ottaviano pubblica una versione di Ancillotto in volume ("Ancillotto l'emigrante", Milano 1978) nella storica collana "L'altro segno" accanto a RiusMarcenaro e Mattotti. Rimarrà inedito un "Martin Eden" realizzato negli anni Ottanta, ispirato al romanzo di Jack London, dopo la cessione della casa editrice.
Portato per un erotismo forte e sanguigno, spudorato e divertente, con ampio utilizzo del repertorio anticlericale e anticapitalistico, più anarchico che socialista, crea anche personaggi e brevi storie underground come "Il diario d'Immacolata", pubblicato in albo dalla Borsa del Fumetto di Milano nel 1978, seguito da "Albertine", entrambi riproposti a Parigi da Russo Editeur.
Alcuni episodi brevi particolarmente espressivi e riusciti rimangono nel cassetto dell'autore, perché nessuno si sente di pubblicarli. Solo gli amici hanno la possibilità di vederli, e vengono canservati dall'artista sotto il nome ironico di "I racconti del no_comment".
Nel 1978-79 pubblica vari episodi di "Ivan-Dalì" ne Il Mago (mensile a fumetti Mondadori diretto da Bepi Zancan), e i testi sono suoi, diCastelli e di Pichard.
Nella redazione del periodico mondadoriano conosce Carlo Peirano, per il quale realizza la prima lussuosa edizione de "Le 11.000 verghe" (1979), dallo scabrosissimo romanzo di Guillaume Apollinaire; l'opera sarà pubblicata anche in Francia dalle Editions DL, in Olanda da Sombrero Outgeverej, nuovamente in Italia da Miani (1983) e in una pregiata edizione italiana definitiva della HEJ Book and Look (2006).
Nel 1980 pubblica un volume nella collana AL-BUM della Biblioteca Umoristica Mondadori: "Vita mirabile dell'arcitruffatrice e vagabonda Coraggio", testo tratto dall'opera di Von Grimmelshausen, stessa fonte della "Madre Coraggio" di Brecht.
Nel 1980 crea "Scabrina", nuovo personaggio femminile, a colori, non pubblicato. Gli vengono richieste invece sempre di più vignette e tavole "osé".
Nel 1981 realizza un albo per bambini destinato ai Paesi arabi, "Nabo" (dal nome dell'antico re babilonese Nabopolassar), ma la guerra con l'Iran blocca il progetto quando già alcuni episodi sono stati realizzati.
Nel 1984 disegna "Accadueò [H2O], parabola energetica, un racconto a fumetti di fantascienza grottesca, e"Ringorossi", due storie su testi di Enrico Castruccio (Orso) per la rivista 1984 dell'editore Puleio.
Rimane invece inedito nel 1984, per chiusura della testata e della casa editrice, il racconto "Se la fortuna ti tocca" realizzato per Eureka sotto la direzione di Castelli e Silver.
Pubblica in Olanda l'albo "Remengograd", su testi del poeta milanese Bruno Mandelli, un lungo racconto a fumetti ambientato nella Milano studentesca del "quartiere latino" di Brera.
Realizza anche un'opera in 135 tavole, "Anni '70 in quattro risate... e un mal di pancia", con le "origini" di Ancillotto. Su "Tratti" Mobydick n. 66 pubblica "Contro l'AIDS", 16 pagine intense, prodotte dal Centro Documentazione del Leoncavallo, il centro giovanile milanese con il quale collabora per qualche anno.
Negli anni Duemila, dopo molte esperienze come disegnatore, illustratore e muralista, ritorna al primo amore per il fumetto, e mentre viene riproposto in edizione lusso "Le 11.000 verghe" riappaiono sul sito internet personale sia creazioni di ieri (come "Corri corri Corallina") sia inediti ancora in fase di realizzazione (come "Rossilla Morbilla").

Le immagini di Vincenzo Jannuzzi in queste pagine sono tutte ©: dell'autore, diritti riservati, riprodotte per gentile concessione.
  • Sito ufficiale di Vincenzo Jannuzzi: www.vincenzojannuzzi.it
  • Catalogo La Ghignata 2010, FFF, Monza, ottobre 2010. http://www.lfb.it/fff/fumetto/aut/j/jannuzzi.htm
  • PUCK COMIC PARTY!: Special Guest#14: VINCENZO JANNUZZI!

    PUCK COMIC PARTY!: Special Guest#14: VINCENZO JANNUZZI!: Il Nano ha invitato al Party molte firme storiche. Una di queste è senz'altro VINCENZO JANNUZZI , uno dei capisaldi dell'underground...

    giovedì 8 settembre 2011

    Special Guest#14: VINCENZO JANNUZZI!

    Il Nano ha invitato al Party molte firme storiche. Una di queste è senz'altro VINCENZO JANNUZZI, uno dei capisaldi dell'underground italiano, dalla contestazione degli anni '70 e ai più recenti happening artistici al Leoncavallo. Ma per presentarlo meglio vi lascio alle parole di Matteo Guarnaccia (dopo l'immagine) 



    "Mi hanno sempre colpito le dita di questo orologiaio spazientito. Hanno sviluppato una meditata callosità nel punto esatto in cui va a poggiare la penna.Una penna megafono ad un passo dal cedimento strutturale, che questo espressionista tedesco, casualmente reincarnatosi in terra calabrese, utilizza da quasi quarant¹anni per compilare un grande romanzo popolare. Quello di Jannuzzi è uno stile pedagogico, altalenante tra Murnau e la Wertmuller, tra Walter Molino e George Grosz, attraversato da subitanei cambi di registro dal grottesco al lezioso, dall’eroico al pratico. Anzi il suo curriculum artistico potrebbe sicuramente risalire ai tempi e ai cieli dell¹alto medioevo: lo vedo abbarbicato come un tarzan occhialuto a scalpellare maliziose gargouilles sulle cime delle cattedrali gotiche, burlandosi dei chierici e degli sgherri dello sceriffo. Jannuzzi è da sempre un implacabile agit prop che non si è mai tirato indietro di fronte a qualsivoglia sfida espressiva. Il suo occhio panoramico ha creato ingegnosi teatrini di carta, preziosi origami multidimensionali per arredamento. E¹ stato addirittura capace di trasformare una apparentemente innocua e anonima penna bic in uno straordinario medium espressivo. La sua prolifica produzione artistica abbraccia il fumetto di massa per bambini, quello semiclandestino per adulti; la ³riduzione² in vignette di opere letterarie (³Madre Coraggio² o ³Le 11.000 verghe²); i murali politici, la  decorazione di ambienti, il collage. La sua critica allo stato presente delle cose si avvale di una poetica della nostalgia fatta di corpi, oggetti e scenari ancora commoventemente neorealisti, un¹estensione atemporale di ³Rocco e i suoi fratelli². L¹iconografia jannuzziana è un corto circuito tra un immaginario da socialismo reale e sontuose pin up che profumano ancora di calendarietto da barbiere. Un¹arte fatta di fendenti rapidi e irrevocabili, derivata da una mentalità da spadaccino."

    VINCENZO JANNUZZI: Nasce a Spezzano Albanese (Cosenza, Italia) il 4 gennaio 1946. Dopo avere vissuto parte dell'infanzia e della giovinezza a Ovada, in Piemonte, e a Roma, approda infine a Milano negli anni della contestazione giovanile. Con un segno efficace e uno spirito indipendente che sfugge agli schemi tradizionali, utilizza il medium fumetto in modo libero ed estroso, rivelandosi come uno dei più interessanti autori underground italiani. Il suo primo personaggio, che gli attira l'attenzione dei lettori e l'apprezzamento degli esperti, è Ancillotto, un emigrante interno italiano alle prese con le situazioni e le contraddizioni di quegli anni, pesentato come striscia umoristica senza perdere l'occasione per esprimere umanità, rabbia, sconforto, passione.
    Viene dunque coinvolto da Alfredo Castelli nel laboratorio fumettistico della rivista Horror dell'editore Sansoni
    Portato per un erotismo forte e sanguigno, spudorato e divertente, con ampio utilizzo del repertorio anticlericale e anticapitalistico, più anarchico che socialista, crea anche personaggi e brevi storie underground come "Il diario d'Immacolata", pubblicato in albo dalla Borsa del Fumetto di Milano nel 1978, seguito da "Albertine", entrambi riproposti a Parigi da Russo Editeur.
    Alcuni episodi brevi particolarmente espressivi e riusciti rimangono nel cassetto dell'autore, perché nessuno si sente di pubblicarli. Solo gli amici hanno la possibilità di vederli, e vengono canservati dall'artista sotto il nome ironico di "I racconti del no_comment".
    Nel 1978-79 pubblica vari episodi di "Ivan-Dalì" ne Il Mago (mensile a fumetti Mondadori diretto da Bepi Zancan), e i testi sono suoi, di Castelli e di Pichard.
    Nella redazione del periodico mondadoriano conosce Carlo Peirano, per il quale realizza la prima lussuosa edizione de "Le 11.000 verghe" (1979), dallo scabrosissimo romanzo di Guillaume Apollinaire; l'opera sarà pubblicata anche in Francia dalle Editions DL.
    Nel 1980 crea "Scabrina", nuovo personaggio femminile, a colori, non pubblicato. Gli vengono richieste invece sempre di più vignette e tavole "osé".
    Nel 1981 realizza un albo per bambini destinato ai Paesi arabi, "Nabo"(dal nome dell'antico re babilonese Nabopolassar), ma la guerra con l'Iran blocca il progetto quando già alcuni episodi sono stati realizzati.
    Nel 1984 disegna "Accadueò [H2O], parabola energetica, un racconto a fumetti di fantascienza grottesca, e "Ringorossi", due storie su testi diEnrico Castruccio (Orso) per la rivista 1984 dell'editore Puleio.
    Rimane invece inedito nel 1984, per chiusura della testata e della casa editrice, il racconto "Se la fortuna ti tocca" realizzato per Eureka sotto la direzione di Castelli e Silver.
    Pubblica in Olanda l'albo "Remengograd", su testi del poeta milanese Bruno Mandelli, un lungo racconto a fumetti ambientato nella Milano studentesca del "quartiere latino" di Brera.
    Realizza anche un'opera in 135 tavole, "Anni '70 in quattro risate... e un mal di pancia", con le "origini" di Ancillotto. Su "Tratti" Mobydickn. 66 pubblica "Contro l'AIDS", 16 pagine intense, prodotte dal Centro Documentazione del Leoncavallo, il centro giovanile milanese con il quale collabora per qualche anno.
    Negli anni Duemila, dopo molte esperienze come disegnatore, illustratore e muralista, ritorna al primo amore per il fumetto.

     Born in Spezzano Albenese, Vincenzo, or "Enzo", Jannuzzi made his first comic ('David e re Saul') for Tiramolla in 1968. He then created the character of 'Ancillotto', whose adventures appeared in magazines like Super Vip, Horror, Sorry and Offside. In 1976, he illustrated the series 'Pike and Pike', about two gay policemen in the Contro review. He also made several stories for underground publications, including 'Il Diario d'Immacolata'. In 1978-79, he was present in Il Mago with episodes of 'Ivan-Dali". In the early 1980s, he created comics like 'Madre Coraggio' (with Von Grimmelhausen) and 'Albertine', as well as unpublished works like 'Scabrina', 'Corri Corri Coralina' and 'Rosita Morbilla'. In 1984, he cooperated with Enrico Castruccio on stories like 'Accadueò [H2O], parabola energetica' and 'Ringorossi', published in 1984 magazine. That same year, he produced 'Se la Fortuna ti Tocca' for Eureka magazine, edited by Alfredo Castelli and Silver. During the 1980s, Jannuzzi was also active in the erotic genre, and did lay-outs for advertising agencies, as well as illustrations for Mondadori. In the late 1980s, he illustrated an educational project for the Iraki government, and also worked for the Arab market for a while. For the Dutch "Sombrero Black Series", he made 'Remengograd' in cooperation with the Milanese poet Bruno Mandeli in 1992.

    SBAM COMICS - Intervista Vincenzo Jannuzzi

    http://sbamcomics.it/blog/2014/01/04/intervista-vincenzo-jannuzzi/#more-20138

    Autori

    INTERVISTA – Vincenzo Jannuzzi

    sbam_vincenzo-jannuzziVincenzo Jannuzzi, in arte Jan o ancheJanù, nasce a Spezzano Albanese (CS) il 4 gennaio 1946. Dopo avere vissuto parte dell’infanzia e della giovinezza a Ovada, in Piemonte, e a Roma, approda infine a Milano negli anni della contestazione giovanile. Con un segno efficace e uno spirito indipendente che sfugge agli schemi tradizionali, utilizza il medium fumetto in modo libero ed estroso, rivelandosi come uno dei più interessanti autori underground italiani. Il suo primo personaggio, che gli attira l’attenzione dei lettori e l’apprezzamento degli esperti, è Ancillotto, un emigrante interno italiano alle prese con le situazioni e le contraddizioni di quegli anni, pesentato come striscia umoristica senza perdere l’occasione per esprimere umanità, rabbia, sconforto, passione”. Così il sito della Fondazione Franco Fossati presenta Vincenzo Jannuzzi, per poi precisare che il suo lavoro ha attraversato gli ultimi quattro decenni della Nona Arte spaziando tra moltissimi generi. Il suo cavallo di battaglia è però sicuramente l’erotismo (“forte e sanguigno, spudorato e divertente”, spiega ancora il sito FFF), con la riduzione a fumetti di opere letterarie quali Le 11.000 verghe diGuillaume Apollinaire.
    La Sbam-redazione ha avuto il piacere di incontrare Jannuzzi per farsi raccontare da lui stesso la sua storia e, soprattutto, il suo parere sul fumetto di oggi. Quello che segue è un estratto dell’intervista che potete leggere integralmente su Sbam! Comicsla nostra rivista digitale gratuita, scaricando da QUI il nr. 12.
    Ci racconti un po’ la tua carriera
    Oddio, è tantissima roba, ho 68 anni! E ho anche cominciato subito: ho avuto la fortuna di avere una mamma che rideva divertita quando scarabocchiavo i muri di casa… Poi ho avuto le prime gratificazioni con i primi lavori a scuola e vincendo un piccolo concorso scolastico. Disegnavo ovunque, anche se all’inizio non disegnavo mani e piedi, troppo difficili. Poi, pian piano ho perfezionato i dettagli, cercando sempre di migliorare. Ho anche cominciato a dipingere, in una sorta di attività parallela. Ma il fumetto mi dava più possibilità, sfrutta la dimensione del tempo, è più moderno e più aperto. E ho lavorato davvero tanto, molto più di quello che è stato poi pubblicato, ho tante cose nel cassetto.
    Prediligi le storie autoconclusive, adatte ai volumi.
    Sì, anche se oggi purtroppo l’editoria italiana offre poco spazio.
    jannuzzi_apollinaireCome vedi i mercati esteri rispetto a quello italiano?
    Ci sono certamente differenze tra paese e paese. Cambiano le situazioni economiche, quelle culturali. L’Italia è un grande Paese, ha un’editoria molto sviluppata riguardo le grandi serie da edicola, mentre invece è molto ristretta per il fumetto d’autore. Attenzione, con “fumetto d’autore” non voglio dire che quello seriale non sia altrettanto valido, voglio solo identificare l’opera realizzata dal singolo autore secondo le sue sensibilità, non legata alle regole della serie. Ci sono autori sudamericani dall’incredibile poesia e di grande spessore, anche se magari non tecnicamente perfetti.
    Le tue opere più importanti sono tratte da grandi opere della letteratura.
    Sì, e col fumetto si possono fare cose bellissime. Una parte del testo è sostituita dal disegno, quando raffiguri un personaggio che parla non c’è bisogno di precisare “lui disse”. Ecco la bellezza di questo mezzo!
    Delle opere rimaste nel cassetto, quale vorresti vedere fuori?
    Tutte. Non ce n’è una particolare, una dominante sulle altre. Tutte quelle rimaste nel cassetto mi piacerebbe vedessero la luce. Alcuni lavori sono basati sul porno d’autore, genere che ho frequentato parecchio: magari ho provato ad aggiungere elementi sociologici al tema, ma non sono stati apprezzati.
    (Antonio Marangi • 04/01/2014)

    CROWDFUNDING DI: Il sogno di Bruna